riceviamo e pubblichiamo

Ad integrazione di alcune valutazioni lette nella stampa padovana nei giorni scorsi, rileviamo come
si equivochi spesso sul vocabolo “idrovia”, come avviene da molto tempo anche da parte della
politica di sinistra; lo si usa con vaghezza, scambiandolo e veicolandone il significato funzionale
con un “canale scaricatore”. Per la lingua italiana le due cose non sono la stessa cosa. Il primo è un
canale navigabile, il secondo un fosso più grande del normale, non navigabile.
Ecco perchè Noi Moderati non condivide l’uso improprio e soprattutto le conseguenze funzionali
dei due termini. Per Noi, ribadisce la coordinatrice padovana Caterina Sambugaro, assume
significato per il territorio il termine “idrovia” e non intendiamo il vecchio tratto di terza classe che
avrebbe dovuto congiungere Padova al porto veneziano, lì fermandosi, ma un canale di quinta
classe che colleghi la nostra città all’Adriatico. Una Padova vista mare, insomma!
Il progetto preliminare, consegnato all’assessore regionale ingegnere Bottacin il 30 marzo 2016,
prevedeva questo tipo di canale, confacente alla navigazione di battelli fluvio-marittimi, capaci di
muoversi lungo costa. I veneziani fecero cabotaggio per secoli, collegavano tra loro tutti i porti del
Mediterraneo Orientale.
Il contributo di Noi Moderati al polo di centro-destra che sostiene il candidato alle prossime
regionali, vorrebbe essere questo: lo sviluppo del cluster marittimo, con tutte le imprese
coinvolte (cantieri, fonderie, trasporti, logistica, banche, assicurazioni, noli).
E’ un progetto a lunga scadenza, ci ricorda il dott. Carlo Crotti, componente di Noi Moderati
Padova, che non si concluderà nell’arco di una legislatura regionale, poichè intende valorizzare il
mare e tutte le regioni costiere con piccoli porti, quelli nei quali non possono entrare le navi che
pescano oltre i 3,4 mt. La nostra visione non si limita alla Padova-Mare, ma sono coinvolte anche
altre due vie d’acqua interne che scorrono in Veneto e sfociano in Adriatico: quella da Mantova di
quinta classe, quasi ultimata, e quel vecchio progetto sul Po che è nei cassetti dell’AIPO da tempo
remoto, nel caso in cui Roma intendesse riattualizzarlo per favorire anche altri scali interni in
Lombardia e in Emilia.
Caterina Sambugaro
Carlo Crotti
Noi Moderati Padova










