Camminare oggi sul Monte Zebio significa attraversare un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Situato sull’Altopiano dei Sette Comuni, a pochi chilometri da Asiago, questo monte conserva ancora le cicatrici della Prima Guerra Mondiale: trincee scavate nella roccia, gallerie anguste, baracche di fortuna, ma soprattutto, custodisce la memoria silenziosa di migliaia di giovani che lì hanno vissuto, combattuto e troppo spesso trovato la morte.


Monte Zebio fu uno dei punti strategici della linea italiana durante la Grande Guerra, specialmente durante l’offensiva austro-ungarica del 1916, nota come Strafexpedition. Le condizioni erano estreme: freddo, fame, bombardamenti continui. Oggi, quei luoghi sono stati in parte recuperati e resi visitabili grazie ai percorsi della memoria: un museo a cielo aperto che parla al cuore di chi lo attraversa.

In un tempo in cui il significato di nazione, identità e sacrificio sembra spesso messo in secondo piano, Monte Zebio ci ricorda che la libertà e la pace non sono conquiste scontate, ma il frutto di un prezzo altissimo pagato da chi ci ha preceduto. La pace, oggi più che mai, va difesa, protetta e preparata, perché i conflitti sono tornati a scuotere le nostre coscienze e i nostri equilibri democratici. “Salire su Monte Zebio non è solo un’escursione nella natura, ma un viaggio nella coscienza storica del nostro Paese. È nostro dovere ricordare e trasmettere il valore di chi ha dato la vita per l’Italia. La memoria è un dovere civile, oltre che umano”, ha dichiarato Chiara Senni, segretario provinciale di Vicenza per Noi Moderati. Proprio per questo, oggi è doveroso riaffermare che la pace non può basarsi solo su speranze e parole: occorre un riarmo consapevole, non solo in termini militari, ma anche attraverso tecnologie avanzate, sistemi di prevenzione, difesa cibernetica e strumenti di controllo strategico, capaci di proteggere i cittadini da nuove forme di minaccia.

Ricordare questi luoghi significa anche riaffermare il ruolo che le istituzioni, la scuola e la politica devono avere nel custodire la memoria collettiva, promuovere il senso di appartenenza nazionale e difendere i principi liberali su cui si fonda una democrazia matura. Solo conoscendo il passato possiamo costruire un futuro più consapevole, responsabile e sicuro.