Abbiamo guardato la nuova stagione della serie Amazon: “Gli anelli del potere”, che racconta gli eventi narrati prima della trilogia colossal: “il signore degli anelli”, e non abbiamo non potuto notare quanto questa nuova visione della Terra di mezzo, abbia causato non poche polemiche tra i fan. Si è venuto a creare quasi uno scontro generazionale tra i fan cosiddetti “puristi o canonici”, e gli “innovatori o progressisti”. Molti hanno apprezzato una narrazione diversa dal solito, molti l’hanno criticata perché usciva dai canonici binari di Tolkien. Basti pensare agli elfi neri, interpretati da attori di colore, esseri inconcepibili in una mentalità di inizio Novecento, mentre ora con una maggiore apertura mentale viene reso possibile (ricordiamo che nei film, libri fantasy, videogiochi ecc gli elfi neri o elfi oscuri, esistono da tempo immemore senza creare chissà quale scalpore). Forse narrare eventi accaduti nella seconda era, quindi parecchio tempo prima del canonico LOTR (Lord Of The Rings) ambientato nella terza era, è stato troppo per molti. Gli sceneggiatori si sono basati su appunti di Tolkien, non su storie complete, dando spazio alla loro inventiva e interpretazione su cosa volesse scrivere il grande inglese. Ma in questa guerra civile tra i fan della Terra di mezzo, c’è un altro piccolo gruppo di resistenti che non prendono parte a questa faida: “i neutralisti” fan accaniti della trilogia Lo Hobbit. Questo terzo incomodo, caratterizzato da una visione più semplice della storia (visto che il libro è stato scritto come se fosse destinato a dei bambini), non sostiene né una compagine né l’altra e rimane arroccata sulla sua collina indifferente a ciò che accade fuori (come gli Hobbit o come i nani di Moria, per restare in tema). Chi ha veramente ragione? I fan dell’epica classica, quelli con uno sguardo proiettato al futuro o i sempliciotti che apprezzano le canzoni da osteria dello Hobbit? Difficile dirlo. A noi la serie è piaciuta, e siamo in attesa della terza stagione.
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