Dopo il voto unanime del consiglio comunale di Varese, che ha approvato la mozione proposta dal sidnaco Davide Galimberti, arriva la presa di posizione di Giorgio Zaupia, consigliere comunale di Venegono e segretario del Partito Popolare del Nord di Vaarese che riportiamo integralmente:
Mi immedesimo in un dipendente che guarda al tavolo organizzato in Provincia il 13 Novembre circa le vicende dei poli produttivi in questione: credo che di concreto ci fosse solo il tavolo, inteso come legno e non le figure attorno.
Siamo sinceri: tutti sappiamo che Beko ha il coltello dalla parte del manico, ci ha visto lungo ed è entrata nel burro già fuso, magari con modi per nulla etici ma sicuramente profittevoli. Beko se ne andrà, farà tutto quello che vorrà perché nessuno lo può impedire. Le persone che si atteggiano con viso triste per i selfie dov’erano quando tre o quattro anni fa esisteva già un caso Whirpool? Non sanno nemmeno da dove partire, ebbene si! perché le origini del problema sono lontane, talmente lontane che lo sanno bene gli italiani che partecipano alle fiere internazionali di cosa pensi l’Estero della nostra situazione.
Siamo consci del fatto che i grovigli della fiscalità italiana non cambiano in tre giorni, e che qualsiasi trattativa finirà come le note acciaierie e come la nota casa automobilistica. Leggo che si vuole preservare la filiera del freddo: premetto che nonostante le competenze siano elevatissime, (del resto quei terreni sono permeati di sapere grazie al Cavalier Borghi), ma messa da parte la poesia romantica, con le parole “non si mangia” .
Si parla di stanziare fondi, e questo è lodevole, ma questi fondi serviranno ad una trattiva con la proprietà? Si parla di sgravi vari: ottimo, purché gli attori principali siano capaci di condurre una trattativa con garanzie bidirezionali, o serviranno ad agevolare qualche mercenario che garantisce altre produzioni e poi se ne andrà…? Perché in tutto questo c’è più di un problema: il primo è che quel comparto è in netta contrazione e secondo che il settore è di pochi players a livello mondiale, e allora la riconversione in quale destinazione andrebbe? Ci ricordiamo che non siamo appetibili per la nostra tassazione e burocrazia? Da noi vengono in vacanza ed acquisire talenti per portarli altrove, ed allora che si fa?
Se i fondi ci saranno, magari non è meglio tenerli per ammortizzare i problemi delle famiglie? Per una volta la parola “Inclusione”, tanto abusata nei discorsi dei benpensanti, non è ora che venga messa a terra per noi, per Varese, per i nostri parenti, e forse grazie alla grande tradizione di lavoratori e progettisti risorgeremo creando nuovo indotto?
Purtroppo il pesce puzza dalla testa, e va detto senza mezzi termini: è ora di un federalismo fiscale e di autonomia senza se senza MA e senza LEP, dove il NORD promuove le proprie industrie e le altre regioni il turismo, con fiscalità diverse e diversificate, non ci giriamo intorno. A quel tavolo se fosse stato sport, o girotondo, o politica trasversale o campo che tanto è di moda “largo”, il risultato sarebbe stato lo stesso: il nulla cosmico.
Per una volta cerchiamo di essere imprenditori, padri di famiglia e rispettosi del prossimo. Crediamo in noi stessi! Forza Varese