Appunti di viaggio: Roncole di Busseto, la casa natale di Giuseppe Verdi

Visite: 84
0 0
Pubblicità
Condividi con
Tempo di lettura:2 Minuti

di Lucas Casati

Pubblicità

Roncole frazione di Busseto (Parma), terra natia di uno dei compositori più ammirati al mondo e personaggio illustre della terra emiliana.

Giuseppe Verdi nacque il 10 ottobre 1813 visse in questa umile dimora, sino all’età di dieci anni.

La casa venne costruita per volere dei Marchesi Pallavicino, i signori della zona del territorio, nella seconda metà del 700.

Il progetto originale era di costruire una stazione di posta per i cavalli.

Nel 1781 il nonno di Giuseppe Verdi, insieme alla nonna Francesca, presero in affitto dai Marchesi Pallavicino la struttura, creando un’osteria, gestita sempre dai nonni e poi dai suoi genitori Carlo di professione oste e Luigia di professione filatrice.

La cantina all’interno della costruzione era adibita alla conservazione del vino in botti di legno, a suo tempo servito in scodelle di ceramica o legno.

La trave principale della cantina ha dei fori, dovuti ai chiodi, utilizzati per appendere i salumi locali, da lasciare stagionare.

L’ambiente umido della cantina era luogo ottimale per la conservazione dei salumi.

Al centro della casa si notano due porte.

La prima riservata alla famiglia Verdi per uscire dal retro verso il pozzo e l’orto.

La seconda porta era adibita alla clientela dell’osteria.

Separato dall’osteria vie è un piccolo locale adibito a rivendita di generi alimentari, sale, tabacchi, liquori.

L’osteria piccola era riservata ai numerosi clienti.

La casa/osteria era una zona molto strategica, un crocevia fra Parma, Piacenza, Fidenza e Cremona ed i paesi limitrofi della zona.

I clienti aumentavano grazie anche al mulino ad acqua, risorsa a suo tempo imprescindibile, oggi non più esistente.

La sala Osteria Grande veniva utilizzata come cucina per preparare i pasti dei clienti e della famiglia Verdi.

Nota riconoscibile della cucina/osteria è la presenza del paiolo nel camino e dalla finestra scanalata su cui è appoggiata una griglia scaldavivande in ferro.

La finestra veniva aperta per far uscire fumo ed odori.

La griglia per tenere il cibo caldo.

In un piccolo spazio della casa, veniva utilizzato un piccolo acquaio, dove venivano lavate le stoviglie tramite l’acqua del pozzo.

Primo piano della casa:

Sala della nascita: Luigia Uttini, diede alla luce Giuseppe Verdi alle 8 di sera del 10 ottobre 1813.

La sala si affaccia sulla piazza del paese e la chiesa.

La chiesa, quel luogo dove Giuseppe, conobbe il suo primo maestro Pietro Baistrocchi, organista locale, da cui apprese le prime tecniche di musica d’organo.

Sala della Spinetta: Camera dei bambini dove Giuseppe dormiva.

La stanza più calda della sala affacciata sulla stalla e con il calore degli animali contribuiva a tenere calda la stanza.

La spinetta, la prima e piccola tastiera in legno utilizzata da Giuseppe verso i suoi primi passi ed esercitazioni con la musica.

La versione originale è conservata alla Casa di Riposo per musicisti a Milano fondata dallo stesso Giuseppe Verdi.

Sala della filatura: sala riservata alla madre di Giuseppe Verdi.

Pur provvedendo all’osteria, era una filatrice di canapa e seta.

Sala del Fulmine: la sala meno privata di tutta la casa.

Un piccolo ambiente in cui venne ricordato un tragico evento nel santuario della Madonna dei Prati nel 1828, che il Maestro evitò casualmente.

La sala veniva molto spesso affittata dai passanti e viaggiatori dell’osteria.

Un pezzo di storia emiliana da condividere, diffondere e far conoscere in un semplice e piccolo paese di campagna, da cui nacque uno dei più grandi ed ammirati maestri della storia della musica mondiale.

La storia locale da custodire, divulgare e non dimenticare

0 0 votes
Article Rating
Condividi con

Ti potrebbero interessare

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments