CINEMA.VENEZIA82 –  IL LEONE D’ORO A JIM JARMUSH  E IL MESSAGGIO DEL CARDINAL PIZZABALLA

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La Mostra giorno per giorno. 10

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Non così scontato il Leone d’oro a Jim Jarmush per il film Father Monther Sister Briother, dando peso alle valutazioni della critica apparse sui principali giornali nei giorni scorsi. Il favorito sembrava essere The voice of Hint Rajab che si è alla fine aggiudicato il “Gran Premio della Giuria” e una standing-ovation da parte dei presenti in Sala Grande per la Cerimonia di premiazione. La regista Kaouther ben Hania ha dedicato il riconoscimento alla “Mezzaluna Rossa” (equivalente della Croce Rossa nei paesi mussulmani) protagonista della storia raccontata sullo schermo e ha letto ad alta voce il messaggio della madre della piccola Hint, che ancora vive a Gaza. 

La serata di chiusura della 82^ Mostra del Cinema di Venezia sarà ricordata per i numerosi appelli a favore della Palestina che attori e registi hanno lanciato dal palco, compresi gli attori Benedetta Porcaroli, premiata per la “Miglior interpretazione femminile” nella Sezione Orizzonti (Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli) e Toni Servillo al quale è stata consegnata la Coppa Volpi per la “Migliore interpretazione maschile” (La Grazia di Paolo Sorrentino).

Fra gli altri italiani premiati anche Gianfranco Rosi che, con il suo documentario Sotto le nuvole, si è   aggiudicato il  “Premio Speciale della Giuria”, mentre il giovane Giacomo Covi è stato premiato come “Miglior Interpretazione Maschile” nella Sezione Orizzonti (Un anno di scuola di Laura Samani). 

Fra i film  in concorso sono stati premiati  The Smashing Machine del regista americano Benny Safdie (Leone d’argento), Pied d’oeuvre della francese Valérie Donzelli (Miglior sceneggiatura), la svizzera Luna Wendler come “attrice emergente” per la sua interpretazione nel film Silent Friend (Premio Marcello Mastroianni) e la cinese Xin Zhilei per la “Miglior Interpretazione Femminile” (Coppa Volpi) per il film The sun rises on us all.

Qualche delusione per registi e interpreti degli altri film italiani in gara: Elisa di Leonardo Di Costanzo, Duse di Pietro Marcello, Un film fatto per Bene dell’eccentrico regista Franco Maresco e per i fans dei registi più noti come Guillermo Del Toro (Frankenstein) o Yorgos Lanthimos (Bugonia).

Resta il fatto che questa 82^ Mostra di Arte Cinematografica ha messo in evidenza, ancora una volta, la capacità del cinema di regalarci uno spaccato della società, dei vari mondi che la compongono,  della complessità del vivere il quotidiano, delle sofferenze, delle gioie e dei timori che lo governano.

La presidenza della Biennale Cinema ha voluto lasciare al Cardinale Pierbattista Pizzaballa lo spazio per un messaggio finale e il Patriarca di Gerusalemme ha sottolineato come la violenza del linguaggio che discrimina l’altro sia alla base della violenza a cui stiamo assistendo. «Dobbiamo lavorare (…) – ha concluso – per creare una narrativa diversa, avere il coraggio di un linguaggio che apra strade nuove che arrivino anche alla società e alla politica. Io credo che sia possibile e mi auguro che anche da Venezia arrivi un contributo in questo senso, con parole e immagini che costruiscano anziché distruggere».

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