Desenzano, dal 4 maggio al Castello c’è ‘Mondo Futurista’

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La formula “Mondo futurista” è allo stesso tempo un omaggio allo scritto di Giacomo Balla del 1918 Universo Futurista e una dichiarazione d’intenti: un titolo che racchiude l’intero senso di una mostra che si propone di offrire ai visitatori una panoramica il più ampia possibile del movimento futurista, raccontandolo non solamente nel suo aspetto di rinnovamento estetico, ma come la vera “rivoluzione d’intenti” estetici e formali che fu. E che, dal Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti del 1909, è giunta fino ai giorni nostri influenzando arti visive, musica, letteratura, teatro e, per certi versi, la vita stessa.Mondo Futurista, curata dallo storico e presidente del Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri e dallo storico dell’arte e Direttore di MV Arte Matteo Vanzan , aprirà al Castello di Desenzano del Garda il 4 maggio 2025 .Un’innovazione e una rottura con la tradizione che si fanno ancora più potenti nell’ambientazione scelta: la mostra è allestita all’interno delCastello di Desenzano , un edificio del XIII secolo, in un dialogo tra epoche storiche che contrappone la celebrazione della modernità, della velocità e il progresso tecnologico degli ideali futuristi all’atmosfera solenne e granitica medievale. Uno scambio tra passato e futuro che solleva interrogativi sull’eterna tensione tra tradizione e innovazione , trasformando il castello in un elemento attivo del percorso espositivo .Più di una mostra, Mondo Futurista si pone dunque come un’esperienza attraverso un movimento che ha cambiato sempre il modo di concepire l’arte e la modernità.Dal 1901 al 1943, tra opere iconiche, inedite e riscoperte
Come scrisse Marinetti “Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità” , ed è proprio questa a esaltazione del dinamismo, a questa spinta inarrestabile verso il nuovo che rende omaggio a Mondo Futurista :la mostra si compone di 50 opere (olio su tela, disegni, studi preparatori, tecniche miste su tela e su carta, sculture, litografie e manifesti d’epoca) provenienti da collezioni pubbliche e private, e di una selezione di testi disposti in un percorso che si sviluppa disegnando un arco temporale che inizia nel 1901 con Il lavacro dell’umanità di Gaetano Previati e si conclude nel 1942-1943 con Biliardo di Renato di Bosso .Nel mezzo, opere iconiche come Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni insieme a lavori inediti e riscoperte come Maggio 1915 di Plinio Nomellini , presentato alla Biennale di Venezia del 1920, e la Città Cosmica di Italo Fasulo del 1940, opera esposta invece nella Biennale del 1942. Ancora, L’Arte dei Rumori di Luigi Russolo e Anti Biennale di Fortunato Depero e, tra i testi, la prima edizione del 1910 di Mafarka il Futurista e di Zang Tumb Tumb del 1914, entrambi firmati da Marinetti e da lui dedicati a Enrica Piubellini , poetessa futurista desenzanese.Opere che si affiancheranno a quelle di Cesare Andreoni, Giacomo Balla, Anselmo Bucci, Benedetta Cappa Marinetti, Luigi Bonazza, Bot, Tullio, Crali, Giulio D’Anna, Fortunato Depero, Michele Falanga, Corrado Forlin, Marisa Mori, Uberto Bonetti, Tato e molti altri.Così Giordano Bruno Guerri, curatore della mostra e presidente del Vittoriale: “Marinetti per primo parlò di un’arte «per tutti», di una cultura da trasferire fuori dai suoi luoghi istituzionali, in modo da donare a ognuno «la volontà di pensare, creare, svegliare, rinnovare». La pop art, Andy Warhol, le esplorazioni musicali di John Cage, gli avvenimenti hanno molti debiti verso di lui. Questa mostra dimostra in abbondanza quanto sia stato importante, innovativo e ancora vivo fra noi, il movimento creato dal geniale Filippo Tommaso Marinetti.” E concludono : “Particolarmente importante è la presenza della scultura ‘Forme uniche della continuità nello spazio’, di Umberto Boccioni, nell’esemplare dello straordinario fonditore Francesco Bruni, che la tenne per sé e la mise in giardino, dove rimase fino a un anno fa. Nei cinquant’anni trascorsi all’aria aperta, ossidato verde ma inossidabile a suola, notti, pioggia, fulmini, agenti atmosferici che non hanno mai fermato la corsa futurista, libero di incantarci con la sua strabiliante bellezza”.Così Matteo Vanzan , storico dell’arte e Direttore MV Arte: Presentare una mostra sul Futurismo all’interno di un castello del XIII secolo ha rappresentato l’opportunità di creare un dialogo tra epoche storiche apparentemente inconciliabili: il Futurismo, con la sua celebrazione della modernità, della velocità e del progresso si è contrapposto con l’atmosfera di un castello che narra vicende remote segnate però da grandi trasformazioni e cambiamenti. Questo dialogo ha permesso di creare un ponte di congiunzione tra tradizioni storiche e culturali consolidate ed un loro rinnovamento attraverso un’audacia che esaltava la forza dirompente dell’arte fino a sfociare nella vita stessa. “Mondo futurista” vuol dunque essere uno spaccato su un movimento che, visto nella sua globalità, appare non soltanto come rinnovamento estetico e stilistico, ma, a tutti gli effetti, come un “credo” compatto e unitario in dialogo con uno zeitgeist che influì considerevolmente sulla spiritualità stessa di tutti gli artisti che sposarono gli ideali di Marinetti”.

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La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Desenzano del Garda.
Organizzazione a cura di MV Arte e Ufficio Cultura del Comune di Desenzano, con il coordinamento di Marilena Mura.

La mostra gode del patrocinio del Ministero della Cultura, Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comunità del Garda, NaviGarda, GardaMusei e Lago di Garda Lombardia.

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