Ha avuto certamente riscontro nei giorni scorsi la celebrazione dei 15 fucilati il 27 aprile sul lungo lago di Dongo per ordine del colonnello Valerio, al secolo Walter Audisio organizzata dall’associazione Mario Nicollini. E la rievocazione di morti fascisti, quali erano i gerarchi e non fucilati in quelle convulse giornate che posero fine al secondo conflitto mondale in Italia, ha portato non lontano nel comune lacustre ad una contromanifestazione antifascista convocata dall’Anpi.


Così se per 15 volte si è ripetuto sul lungo lago il rito del ‘presente’ ad ogni volta intervallato dal suono della tromba che suonava il silenzio, in piazza Paracchini, i partecipanti – per lo più esponenti dei partiti di sinistra, sindacalisti, cittadini – intonavano ‘Bella Ciao’.

In una nota, la segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europa di Como e il segretario regionale Fabrizio Baggi evidenziano che ” la maggiore parte dei presenti ha compreso che solo attraverso una massiccia mobilitazione sarà possibile ottenere ciò che nè le interrogazioni parlamentari, gli esposti ai prefetti e perfino i Daspo sono finora riusciti ad ottenere: la definitiva sospensione di ogni manifestazione antifascista. Quindi la strada è quella della mobilitazione e del parlare con le persone”.

Contestualmente era stato avviato un appello ‘Saluti (romani) da Dongo ? No grazie’ che ha avuto le adesioni dello storico Angelo D’Orsi, dell’ex ministro Paolo Ferrero, di Saverio Ferrari, di Cisco Bellotti già Moderna City Ramblers, di Luca Lanzi e della Casa del Vento
