Sabato 11 gennaio, si è verificata l’ennesima giornata nera per le Ferrovie Italiane, con ritardi
che hanno raggiunto anche le tre ore a causa di un guasto sulla linea elettrica tra Milano Centrale e
Milano Lambrate. Questo ha messo in grave difficoltà i collegamenti tra Milano e Roma.
Sulla vicenda interviene Roberto Castelli, Segretario Federale del Partito Popolare del Nord.
“Occorre fare delle distinzioni importanti. In primo luogo, un incidente tecnico può capitare, e in
questo caso il guasto non può essere imputato direttamente al ministro o ai dirigenti delle ferrovie.
Un guasto può verificarsi, e non è qualcosa di prevedibile o evitabile a priori. Tuttavia, il vero
problema non è tanto l’incidente in sé, ma il contesto in cui accade.”
“Infatti, questi guasti si inseriscono in una situazione di ritardi cronici che ormai riguardano tutti i
treni, non solo quelli ad alta velocità ma anche quelli locali. In particolare, Trenord è in una situazione
disastrosa sotto questo aspetto. Quindi, pur riconoscendo che un guasto può accadere, il sistema
ferroviario è comunque gravemente compromesso da una gestione inadeguata dei flussi di traffico.”
“Nel caso specifico, però, c’è una responsabilità sia politica che dirigenziale. Il ministro Salvini ha
cercato di giustificarsi dicendo che sta facendo molto per le ferrovie, incrementando il numero dei
treni in circolazione. Ma il problema è proprio questo: chiunque conosca il settore dei trasporti sa
che una rete, sia stradale che ferroviaria o aeroportuale, ha una capacità massima oltre la quale
tutto si paralizza. Aggiungere treni non fa altro che congestionare ulteriormente il sistema.”
“Un piccolo intoppo, come quello di ieri, può generare ritardi a catena, che poi si riflettono su tutti i
treni successivi. È lo stesso principio che si è visto negli anni Novanta all’aeroporto di Linate, dove le
partenze degli aerei erano spesso in ritardo, nonostante gli orari indicati, a causa della saturazione
dell’aeroporto. Questo è esattamente quanto sta accadendo sulla rete ferroviaria.”
“Il trasporto ferroviario, soprattutto l’alta velocità, ha avuto un grande successo, ma questa crescita
ha portato a una saturazione del sistema. A forza di incrementare il numero dei treni, il sistema è
arrivato al collasso. Ora i dirigenti delle ferrovie e il ministro devono capire qual è il numero massimo
di treni che la rete può sopportare, altrimenti rischiamo un completo disservizio come stiamo
vedendo in questi giorni.”
“Come si può risolvere il problema? L’unica soluzione è un potenziamento delle infrastrutture, con
la costruzione di nuove linee ferroviarie, come è stato fatto per l’alta velocità. Tuttavia, sembra quasi
una contraddizione: bisognerebbe anche ridurre il numero di treni in circolazione, per evitare la
saturazione delle linee. Un esempio lampante è la linea alta velocità Roma-Milano, che è ormai
completamente satura, continuando a generare ritardi che, nonostante la linea veloce, portano i
tempi di percorrenza a ben quattro ore.”
“È necessario intervenire in modo deciso per evitare ulteriori disagi ai passeggeri e il completo
collasso del sistema ferroviario.”