Il Partito Popolare del Nord contro i troppi cento all’esame di Stato nel Mezzogiorno

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“Esprimiamo il nostro più totale disappunto per quello che anche quest’anno ci raccontano le nude statistiche:

le regioni del Sud si confermano quelle con le percentuali più alte di diplomati con 100 e lode: in vetta alla classifica vi sono Campania, Sicilia, la Calabria, Puglia. Numeri ben lontani da quelli del Nord, dove Lombardia, Piemonte e Veneto chiedono la classifica” così il Partito Popolare del Nord in una nota fa una lettura critica degli esiti dell’esame di Stato 2023/24.

“È innegabile che un voto alto di maturitá possa costituire un titolo preferenziale di accesso presso università straniere, o all’interno di selezioni con molti candidati, o dia il diritto di accedere a borse di studio universitarie – commenta Francesca Losi, Responsabile Scuola del PPN – Gli studenti del Nord sono sistematicamente discriminati da un atteggiamento sleale e meridionalista, che cancella il merito e il valore del sacrificio nello studio’.

Questa anomalia statistica, o meglio, questo spettacolo grottesco, grave nelle sue conseguenze, che danneggia gli studenti del Nord nelle loro aspirazioni professionali, si è ripetuto in occasione dei Test di Medicina 2024, dove all’Università di Palermo e nei due atenei napoletani, la Federico II e la Vanvitelli, si è registrato un numero record, quasi il triplo, rispetto alla Statale di Milano, in proporzione ai candidati.

È tuttavia lo stesso Stato centralista a dare ulteriori argomenti al nostro sdegno e a certificare il fallimento della sua gestione, come rilevano le prove INVALSI.

Dichiara il Segretario federale Roberto Castelli: “I nostri figli, al NORD e in tutta Italia, subiscono il risultato di questa gestione che si basa su nefaste graduatorie nazionali, insegnanti precari, stipendi bassi, sindacalizzazione della scuola che è innanzitutto un posto di lavoro per gli adulti e dl loro strapotere, programmi obsoleti, livellamento verso il basso dei servizi, mancato riconoscimento del merito.

Il Partito Popolare del Nord si batte per una scuola riorganizzata su base regionale, con graduatorie regionali associate a un nuovo riconoscimento sociale dell’insegnante, a validi meccanismi di selezione, a stipendi commisurati al costo della vita. Vogliamo programmi di studio aggiornati, e legati all’Identitá, alla memoria storica, e al futuro delle nostre Regioni.

Non ci sarà mai unavera autonomia senza la scuola, dove si prepara il futuro: per noi è un principio non negoziabile”.

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