Mantova, Renzo Ferrarini animae loci alla Rotonda di San Lorenzo

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L’Associazione per i Monumenti domenicani accoglie nella Rotonda di San Lorenzo in piazza Erbe
un omaggio all’arte dell’acquerellista Renzo Ferrarini (Mantova, 1928-2001). Il vernissage è
previsto venerdì 14 marzo alle 17, con la presentazione della curatrice Paola Artoni. L’esposizione
proseguirà sino al 13 aprile, con apertura tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.

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La mostra, organizzata dall’Associazione Postumia in collaborazione con il Liceo Artistico “Giulio
Romano” di Mantova, patrocinata dal Comune di Mantova, e sostenuta da Tea, Quaker Houghton,
Ance Mantova e Geotherm, presenta una quindicina di dipinti e si intitola “Animae Loci”.
Come sottolinea Paola Artoni: “Nell’anno giubilare si desidera ricordare l’arte di Renzo Ferrarini
nel cuore della sua città natale. Con “Animae Loci” si mette al centro dell’attenzione il suo
riconoscersi nelle pietre e nei riflessi della luce che ha saputo cantare con la sua liquida poesia.
Incantano le sue visioni della concattedrale di Sant’Andrea fissata da varie angolazioni: il pronao
che diventa una quinta prospettica sulla piazza Mantegna, piazza Alberti che si trasfigura con i
riflessi della neve, le linee della facciata che dialogano con la folla di fedeli raccolti nella Domenica
della Palme e gli interni che vibrano a lume di candela. La mostra è allestita nella stessa Rotonda di
San Lorenzo che Ferrarini ha omaggiato con un chiaro elogio al Romanico ma anche con le
brulicanti figure che animano piazza Erbe nei giorni di mercato. La tecnica affascinante
dell’acquerello suscita ancora oggi un rinnovato dialogo con le nuove generazioni che sono
chiamate a sperimentarla in prima persona, in primis per narrare la bellezza monumentale della
città virgiliana”.

Nota biografica
Renzo Ferrarini nasce il 13 febbraio 1928 a Mantova dove muore il 10 settembre 2001
Inizia giovanissimo a disegnare. Determinanti nella sua formazione artistica si rilevano gi stretti
contatti di amicizia e stima con alcuni dei maggiori maestri mantovani: Giovanni Minuti, Giordano
Scaravelli, Vindizio Nodari Pesenti, e soprattutto Giulio Falzoni. Gli anni quaranta e cinquanta, oltre
ad essere caratterizzati da una ricca produzione di disegni, grafiche e tavole illustrate, sono quelli
in cui Ferrarini impronta e perfeziona la sua tecnica e la sua vocazione vedutista. Giunge a contatto
con autori di livello nazionale quali Falzoni, Raimondi, Molino, e poi Alessandro Durini, Mosè
Bianchi, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Paolo Sala e i vedutisti dell’ambito napoletano.
Fa parte dal 1947 al 1951 del gruppo “Artisti Indipendenti Mantovani” (GAM) e con essi espone.
Dagli anni ’60 è impegnato in una produzione varia e caratterizzata dalla continua ricerca.
Dal ’70 in poi si moltiplicano sue mostre personali e la sua partecipazione a prestigiose rassegne
collettive si estendono ad altre città italiane (Merano, Bologna, Bari, Milano, Padova, Forlì,
Vicenza, Siracusa, Venezia).


Tra le principali mostre monografiche si ricordano la retrospettiva allestita vent’anni fa nel Palazzo
Ducale di Mantova intitolata “Renzo Ferrarini Omaggio ad un Maestro del Novecento. Opere 1941-
2001′′ a cura di Paolo Bertelli e impreziosita da un testo di Antonio Paolucci e la mostra di qualche
mese negli spazi del Museo Diocesano e curata da Alberto Bernardelli.
I suoi acquerelli figurano in importanti Collezioni d’arte, tra le quali quelle di BNL, Fondazione
Banca Agricola Mantovana, Camera di Commercio di Mantova, Museo Diocesano “Francesco
Gonzaga” di Mantova.

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