Salpa la nave del Partito Liberal democratico, rotta al centro senza virare a destra o sinistra

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E nato a Roma l’8 marzo un nuovo soggetto politico. A fondarlo sono Orizzonti Liberali, Libdem, Nos e Liberal Forum, quattro associazioni di area liberaldemocratica che hanno scelto di unirsi per dare vita a una forza politica che non sia né un cartello elettorale di comodo né un partito personale destinato a dissolversi alla prima difficoltà.

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Il Partito Liberaldemocratico, nei propositi dei suoi è un progetto destinato a durare e a cambiare profondamente il panorama politico italiano.

Vediamo in dettaglio quali sono le proposte dei Liberaldemocratici in un articolato documento

IL FALLIMENTO DEL BIPOLARISMO E LA CRISI DEL PAESE

I due poli dominanti hanno dimostrato di non avere risposte adeguate alla crisi economica e sociale che l’Italia attraversa ormai da decenni. Dal 1995 a oggi ,il nostro Paese è quello cresciuto di meno al mondo, con salari stagnanti, giovani costretti a emigrare e istituzioni paralizzate da veti incrociati e giochi di potere.

I partiti tradizionali offrono solo slogan e ricette fallimentari:

• La sinistra si rifugia in una visione statalista e assistenzialista,

che ignora la necessità di rendere l’Italia più competitiva e moderna.

• La destra sovranista scarica la colpa della crisi sulla

globalizzazione e sulla concorrenza internazionale, proponendo chiusure

e protezionismi che ci condannerebbero alla marginalità.

La verità è un’altra: l’Italia ha perso la sfida della modernizzazione.

Ha usato svalutazione, inflazione e debito pubblico per rinviare riforme

indispensabili. Quando il mondo è cambiato, nessuno ha avuto il

coraggio di proporre il cambiamento necessario. Oggi quel coraggio lo

abbiamo noi.

UN PARTITO PER CHI CREDE NEL MERITO, NELL’EUROPA E NEL

FUTURO

Il Partito Liberaldemocratico nasce con radici culturali e politiche solide:

aderisce all’ALDE (Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa) e si ispira ai valori della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, della

Costituzione italiana e del Manifesto di Oxford del 1947.

Luigi Marattin: “Inizia oggi la campagna elettorale per le Politiche 2027.

Daremo agli italiani la possibilità di non avere né Landini Ministro del Lavoro inun governo Schlein, ne ’Salvini Ministro degli Interni in un governo Meloni”.

Andrea Marcucci: “Assumiamo un’iniziativa che serve al Paese.

Rimettiamo in circolo la voce dei liberaldemocratici con due caratteristiche: ilrigore e la concretezza. Non avremo pregiudizi ideologici, siamo pronti a confrontarci con tutti, senza ricorrere ad anatemi o a scomuniche. Una forza politica ‘terzista ’aiuterà il sistema politico ad uscire dal vicolo cieco del bipolarismo”.

Roberto Bellia: “È il momento di una proposta politica nuova, che guardi

realmente alle nuove generazioni. Programmazione, metodo, visione, per

superare una politica ridotta a slogan e tifoserie”.

Piero Ruggi: “Oggi non si realizza solo un progetto, ma per i liberali italiani si realizza un sogno. Quello di veder finalmente nascere sulla scena politica italiana un nuovo punto di riferimento politico ed elettorale per tutti coloro che si riconoscono nell’area liberaldemocratica. Un partito che sarà una nuova opzione soprattutto per i più giovani che si riconoscono negli ideali di libertà”.

I principi fondanti sono chiari:

– Libertà individuale e democrazia liberale: meno burocrazia, più diritti e

più opportunità per tutti.

– Europa e atlantismo: un’Italia protagonista in un’Europa più forte e più

integrata, sempre al fianco delle democrazie occidentali.

– Merito e pari opportunità: carriera e successo devono dipendere dal

talento, non dalle raccomandazioni.

– Istruzione e cultura: la scuola e l’università devono tornare a essere il

motore della crescita.

– Economia di mercato e concorrenza: lo Stato deve regolamentare, non

soffocare, il dinamismo economico.

– Welfare responsabile: protezione per chi è in difficoltà, senza creare

dipendenza dallo Stato.

– Lavoro e giovani: basta fuga di cervelli, l’Italia deve diventare un Paese

attrattivo per i talenti.

– Diritti civili e stato di diritto: giustizia garantista, separazione dei poteri e

più libertà individuali.

– Ambiente e innovazione: la transizione ecologica deve essere basata sulla

scienza e sulla tecnologia, non sull’ideologia.

– Equità intergenerazionale: basta scaricare sulle nuove generazioni i costi

delle scelte sbagliate del passato.

E non è un caso che la data di nascita del nuovo partito sia l’8 marzo : la

questione femminile è ancora centrale nel nostro paese, ma le misure

intraprese finora non sono state sufficienti a colmare diseguaglianze storiche.

Non bastano più le quote di genere, che pure sono state efficaci in un

passato recente: dobbiamo dare vita a un cambiamento culturale, che sia

fatto di regole, ma soprattutto di mentalità, di merito, di responsabilità, sul

lavoro e in famiglia. Per questo diciamo anche con forza: siamo fuori quota!

ALCUNE PROPOSTE CONCRETE

Una proposta politica è fatta di valori, ma anche di proposte concrete per

cambiare la quotidianità degli italiani. Ad esempio :

FISCO: Uno scambio tra tax expenditures (da cancellare completamente) e

deciso abbassamento delle aliquote fiscali per famiglie e imprese, così da

avere un sistema fiscale semplice in cui sia possibile pagare le tasse dal

telefonino. In più, proponiamo in 5 anni di tagliare di 3 punti di PIL di

spesa pubblica da destinare integralmente alla riduzione della

pressione fiscale.

ENERGIA: Sì al nucleare subito, senza se e senza ma.

SCUOLA: Rioluzione radicale del sistema con un riordino dei cicli (un ciclo

primario dai 6 agli 11 anni ed un ciclo secondario dagli 11 ai 18, con obbligo

di termine), welfare scolastico, piena autonomia degli istituti, livelli

differenziati della carriera dei docenti, step meritocratici di

progressione.

POLITICHE DI COMPETITIVITA’: concorrenza, concorrenza e

concorrenza.

SANITA’: basta con le 20 sanità diverse. Una serie di proposte per

applicare realmente metodologie di controllo di gestione ed efficienza di

gestione. Il problema della sanità italiana non è quanto si spende, ma come

si spende.

RIFORME ISTITUZIONALI: una sola camera di 600 membri scelti dai

cittadini (o con un sistema proporzionale con preferenze, o con un

maggioritario a doppio turno), un federalismo fiscale basato non sugli

slogan ma sul «pago, vedo, voto» verso ogni livello di governo.

EUROPA: procedere da subito a cooperazioni rafforzate per far avanzare

l’integrazione sulla fornitura dei beni pubblici europei (difesa e sicurezza,

ambiente, migrazioni, ricerca) e sulle grandi politiche di competitività.

UNA POLITICA NUOVA, FATTA DI COMPETENZA E RESPONSABILITÀ

Non siamo qui per fare testimonianza. Vogliamo governare e cambiare il

Paese. Non ci interessa la politica delle chiacchiere, delle clientele e dei

leaderismi estemporanei. Non siamo un partito personale, siamo un

progetto collettivo, solido e strutturato.

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