Il Partito Popolare del Nord del Veneto prende posizione sullo Ius Scholae con una nota del suo responsabile regionale Alessandro Signorato che pubblichiamo di seguito:
Notiamo come Forza Italia usi il tema dello Jus Scholae come grimaldello per avvicinarsi al PD. Forse in vista di un ribaltone o rimpasto di Governo nei prossimi mesi, portando in Italia la maggioranza politica che insieme FI e PD costituiscono in Europa con Ursula Von der Leyen?
Crediamo sia in ogni caso sbagliato oggi trattare una tematica cosi complessa, a maggior ragione in questo periodo, a pochi mesi dalle prossime elezioni regionali. Personalmente ci sembra una vera e propria forzatura.
Lo ius scholae prevede che un immigrato acquisisca la cittadinanza italiana se è arrivato quando aveva meno di 12 anni e se ha frequentato almeno 5 anni di scuola italiana. In realtà i figli degli immigrati godono già di tutti i diritti. Nella realtà diritti e pochi doveri. Ricordiamo delle vicende contrarie al sentimento popolare dei Veneti , che sono ancora attuali nei nostri paesi, come ad es. la richiesta di rimozione del crocifisso sulle scuole, o di togliere la carne di maiale nelle mense scolastiche, o di eliminare l’albero di Natale e il Presepe, il tutto perchè “non bisogna urtare la sensibilità dei cittadini stranieri”.
I quali mai rinuncerebbero alle loro tradizioni e alla loro identità.
Lo Ius scholae – dicono- è un passo in avanti verso una piu corretta integrazione. Vi sembra integrazione tutto ciò?
Non è certamente lo Ius Scholae la priorità dei cittadini Veneti, dei cittadini del Nord in questo momento.
La cittadinanza non è assolutamente un diritto, bensì un insieme di diritti e doveri, di rispetto, di regole, di valori che si imparano a scuola, negli ambienti sportivi e ricreativi.
Ricordiamo inoltre che viene gia concessa la cittadinanza dopo un percorso, il quale permette a un 18enne di decidere in merito.
Sbagliato come lo Ius Soli, che sarebbe foriero di gravi conseguenze in un Paese con enormi livelli di immigrazione clandestina come il nostro.
Le priorità dei cittadini è tornare a parlare dei temi cari al Nord e al Veneto, ovvero il Lavoro, l’Autonomia, non differenziata, condizionata, bensì un’Autonomia vera, come quella delle province di Trento e Bolzano, e il tanto dibattuto, oggetto di discussione in questi mesi, il residuo fiscale.