Il ruolo dell’amministratore locale: responsabilità, competenze e dinamiche politiche

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di Matteo Rigamonti

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L’amministratore locale è il primo riferimento istituzionale per i cittadini. Dalle strade ai servizi pubblici, il suo compito è tradurre le esigenze della comunità in scelte concrete, rispettando vincoli normativi e di bilancio. È una figura di prossimità, con un impatto diretto sulla qualità della vita della popolazione. Tuttavia, questo ruolo non è esente da difficoltà: spesso si trova a operare con risorse limitate e con un quadro normativo rigido, dovendo comunque garantire risultati concreti.
Ciò che il cittadino osserva è che nel dibattito pubblico si confondono spesso le “competenze”, intese come capacità personali, con la “competenza”, ossia l’ambito giuridico di intervento. Un amministratore può essere esperto in materia economica, ma non per questo può decidere su tasse o tributi che sono normati a livello regionale o statale. Distinguere questi concetti è essenziale per evitare false aspettative nei cittadini, che spesso credono che il loro sindaco possa risolvere problemi che in realtà non rientrano nella sua sfera d’azione. Non è difficile, infatti, rimanere meravigliati quando egli, non conoscendo a pieno le proprie prerogative, si comporta come un sovrano: più incline a dettare proclami che a risolvere problemi.
Non è un caso assistere ad amministratori locali che, invece di risolvere problemi concreti nel loro comune, si concentrano su questioni di competenza regionale, nazionale o addirittura di politica estera. Questo atteggiamento – spesso adottato per mascherare incapacità amministrative – porta a un’azione politica inefficace e confusa, creando un divario tra amministrazione e cittadinanza. Ancora peggio è quando questi amministratori non solo si occupano di questioni che non sono di loro competenza, ma scelgono deliberatamente di diventare, ad esempio, animatori turistici nel loro stesso comune. In sostanza, invece di governare, si improvvisano organizzatori seriali di sagre e feste, trasformandosi nel classico ‘capovillaggio’ da format televisivo anni Novanta. E così, invece di svolgere il mandato loro conferito, si ritrovano a fare annunci sulle grigliate e sui concerti in piazza, convinti che questo basti a risolvere i problemi della comunità.
Questo atteggiamento evidenzia come l’amministrazione pubblica non possa concedersi l’improvvisazione: ogni decisione deve rispettare leggi e procedure. Promettere interventi che esulano dalle proprie competenze o che sono irrealizzabili porta solo a disillusione e sfiducia nei confronti delle istituzioni, perché amministrare significa riconoscere i limiti normativi e muoversi con realismo.
Un buon amministratore non è colui che fa promesse impossibili, ma chi trova soluzioni concrete all’interno del quadro normativo vigente, operando in completa indipendenza da interessi personali nel territorio in cui agisce. Se l’affezione verso i cittadini rappresenta un valore importante, essa non deve mai tradursi in un vantaggio privato; l’ideale, infatti, è che solo un politico che amministra con equità e senza condizionamenti esterni possa garantire la trasparenza e la credibilità necessarie.
Nonostante l’ideale di un’amministrazione esente da conflitti d’interesse sia seducente, la realtà spesso si
diverte a sorprenderci: quando gli interessi personali si insinuano nella gestione pubblica, nascono conflitti che minano la fiducia nella politica locale – specialmente quando, in una sorta di Gleichschaltung moderno, anche l’opposizione preferisce tacere, lasciando che la maggioranza operi indisturbata. L’opposizione, infatti, non rappresenta soltanto una voce critica, ma è un pilastro fondamentale dell’equilibrio democratico. Nei piccoli comuni questo ruolo viene troppo spesso sottovalutato, mentre la minoranza ha il compito di vigilare, proporre alternative e collaborare quando un’iniziativa può davvero essere utile alla collettività, affinché il
confronto costruttivo non si trasformi in una mera forza di ostacolo.
Un’opposizione efficace deve saper distinguere tra errori amministrativi e illeciti veri e propri, evitando di
trasformare ogni minima irregolarità in uno scandalo, comportamento che mina il confronto politico e ne
riduce la credibilità. Al contrario, un controllo intelligente e mirato supporta la maggioranza nel migliorare
l’operato amministrativo, perché la politica non dovrebbe limitarsi a una lotta per il consenso in campagna elettorale, ma rappresentare uno spazio in cui si lavora concretamente per il bene comune.
L’amministratore pubblico in definitiva non è uno Scià, ma un servitore della comunità. Governare con
efficacia significa rispettare le regole, accettare i propri limiti e affidarsi a competenze tecniche quando
necessario. L’idea di ‘forzare le regole per il bene comune’ è pericolosa e può portare a derive amministrative dannose. La vera bravura sta nel trovare soluzioni all’interno del perimetro normativo, senza ricorrere a scorciatoie o compromessi poco trasparenti.
Molti amministratori locali si sentono grandi chef della politica, pronti a servire piatti stellati di iniziative e
progetti ambiziosi. La realtà, però, è ben diversa: gli strumenti a disposizione sono spesso limitati, le risorse scarse e i vincoli normativi stringenti. La vera capacità di un amministratore non risiede nel promettere menu gourmet, bensì nel saper preparare un semplice piatto di pasta con una cucina giocattolo.

FONTI
 TUEL – Art. 6 – Statuti comunali e provinciali – https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267~art6!vig=
 TUEL – Art. 42 – Competenze del Consiglio Comunale https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267~art42!vig=
 TUEL – Art. 48 – Competenze della Giunta Comunale https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267~art48!vig=
 TUEL – Art. 50 – Competenze del Sindaco https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267~art50!vig=
 TUEL – Art. 52 – Mozione di sfiducia del Sindaco https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267~art52!vig=

 TUEL – Art. 54 – Attribuzioni del Sindaco nelle funzioni di competenza statale https://www.normattiva.it/uri-
res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267~art54!vig=

 TUEL – Art. 63 – Cause di ineleggibilità e di incompatibilità https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-
18;267~art63!vig=
 TUEL – Art. 78 – Doveri e condizione giuridica https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2000-08-18;267~art78!vig=
 Utilizzo non autorizzato dello stemma comunale da parte di un’associazione – Ministero dell’Interno https://dait.interno.gov.it/pareri/13181

 Nomina di parenti senza requisiti in organismi indipendenti – Corte di Cassazione https://www.aranagenzia.it/documenti-di-interesse/sezione-
giuridica/corte-di-cassazione/12213-6-sez-penale-sentenza-n-30127-del-452021-impiego-pubblico–nomina-componenti-oiv–abuso-dufficio-
inammissibilita.html

 Revoca di incarico come ritorsione verso un funzionario zelante – Corte di Cassazione https://ntplusdiritto.ilsole24ore.com/art/abuso-d-ufficio-il-sindaco-
che-punisce-zelo-funzionario-ACNk2vH

 Attribuzione di incarichi esterni in violazione delle normative – Corte dei Conti https://www.studiolegaletrapani.it/visualizza/news/2021/sentenza/il-
sindaco-non-puo-attribuire-incarichi-esterni-in-violazione-della-normativa-giustificandoli-con-le-norme-fiduciarie-previste-dall-art-90-del-tuel-ne-puo-
pretendere-che-le-prestazioni-in-ogni-caso-rese-dal-proprio-staff-possa-aver-procurato-qualche-vantaggio-all-ente-al-fine-della-riduzione-del-danno-
erariale/17526

 Abuso edilizio, falso ideologico e corruzione negli enti locali – Corte di Cassazione

 Abuso d’ufficio per vantaggi patrimoniali ai dipendenti comunali – Corte di Cassazione

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