di Caterina Sambugato e Bruno Suman

La città di Parma in 5 anni ha messo a dimora 85.500 alberi, non una semplice
riforestazione ma una risposta concreta per contrastare le zone di calore della grande
città. Padova invece sradica, in particolare ora, dove molti alberi ad alto fusto sono
decapitati per permettere la costruzione della linea del tram SIR 2 del progetto
SMART, che a fronte della riduzione del traffico tra periferie e città alimenta un
evidente paradosso. L’utilizzo dei fondi PNRR per apporre migliorie alle città in una
visione ecosostenibile si trasforma in un assoluto non senso che comprende, per lo
sviluppo dei progetti, l’abbattimento di numerosi alberi ad alto fusto essenziali per
l’equilibrio del clima in zone a grande traffico cittadino, per poi ripiantare alberi
giovani che impiegheranno anni a compiere il lavoro per cui sono destinati: sostenere
la vita sulla terra attraverso la produzione di ossigeno, regolare il clima, mantenere la
biodiversità, conservare il suolo e purificare l’aria.
Dal rapporto europeo del 2024 sulla qualità dell’aria emerge che Padova è sul podio
negativo in Europa, non solo per il traffico veicolare privato, ma anche per i molti
autotreni provenienti dai paesi dell’Europa dell’est con motori ad alto impatto
ambientale e per gli impianti di produzione di biogas spesso non ben progettati e mal
gestiti, sparsi nella campagna padovana.
Dagli ultimi bollettini pubblicati i dati sono sconfortanti, i limiti delle polveri sottili e
ultra fini per tutto l’anno, sono stati già superati nei primi 4 mesi del 2025. Un invito
ad agire celermente lo pone l’azienda ospedaliera dell’Università di Padova che
segnala, in un rapporto del gennaio 2025, l’aumento esponenziale di asma e allergie
in particolare nei bambini a causa dell’inquinamento. Il rapporto rende evidente
l’aumento di sintomi acuti e cronici sulle malattie respiratorie, in particolare per le
microplastiche prodotte dal deterioramento dei pneumatici che aumentano infezioni,
asma, riduzione della funzione polmonare, bronchite cronica, fino al cancro dei
polmoni. L’aria sappiamo essere la grande mediatrice nella vita dell’uomo e la
salubrità dell’aria che respiriamo arreca benessere e sollievo, influisce sulle relazioni,
ma è anche in grado di sollevare lo spirito, come ci indica la sua etimologia.
Vista la particolare conformazione geofisica del nostro territorio, non modificabile,
abbiamo il dovere di controbilanciare questo fenomeno, impedendo innanzi tutto lo
sradicamento degli alberi ad alto fusto, incentivando a livello comunale la
piantumazione mirata di piante, aumentando la superficie arborea che potrà portare
benefici sulla riduzione dell’impatto acustico del traffico, sulla stabilità geologica,
sull’assorbimento del Pm10 del carbonio e altri gas nocivi. Stimolando, anche a
livello privato laddove ci siano gli spazi adeguati, l’incentivo di piantumazioni nei
giardini di piante adulte a favore di una riduzione in percentuale sulle utenze dei
rifiuti, proposta questa del gruppo padovano Noi Moderati che si occupa del
territorio. La piantumazione non deve essere casuale ma regolamentata per territorio,
perché ogni albero genera un proprio ecosistema e contribuisce alla biodiversità in
modo unico e specifico. Essenziale e urgente allora il potenziamento del verde urbano
e la creazione di barriere verdi antismog, seguendo l’esempio di altre grandi città del
nord. Nel breve tempo sarebbe invece possibile diminuire il traffico che entra in città:
creando parcheggi scambiatori in prossimità degli svincoli delle tangenziali per gli
ingressi in città assicurando un trasporto pubblico economico ed efficiente. Per
questo ultimo punto Noi Moderati Padova ha steso un’analisi attenta a cura di
Stefano Manni per una riprogettazione dell’area Padova Ovest che potrebbe essere
essenziale per una viabilità organica ma anche rispettosa dei paesaggi.