di Massimo Iaretti

L’han giurato li ho visti in Pontida
convenuti dal monte e dal piano.
L’han giurato e si strinser la mano
cittadini di venti città
Oh spettacol di gioia! I Lombardi
son concordi, serrati a una Lega.
Lo straniero al pennon ch’ella spiega
col suo sangue la tinta darà.
Così Giovanni Berchet uno tra gli esponenti più significativi del romanticismo celebrava nel suo celeberrimo ‘Giuramento di Pontida’ il momento nel quale nasceva la Lega tra i Comuni del Nord Italia, Milano, Lodi, Ferrara, Piacenza e Parma contro il Barbarossa. Correva l’anno 1167 e il 7 aprile il Monastero di Pontida venne scelto come sede per il convegno da cui scaturì la Lega Lombarda.
I suoi versi immortalarono nel tempo a venire quel luogo della Provincia di Bergamo diventato un simboli per molti.
Chissà cosa penserebbe oggi il Berchet sapendo che dalla facciata del Comune e dal pennone più alto dell’ingrosso del paese è stata rimossa la bandiera della Città.

“Eppure durante le elezioni amministrative sventolava gagliarda – si chiede Francesca Losi, consigliere comunale di opposizione a Pontida e vice segretario federale del Partito Popolare del Nord – in quanto sarebbe triste e sconsiderato negare alla Città di Pontida un simbolo che richiama la sua identità storica e la sua piena riconoscibilità ben oltre i confini comunali e sui libri di storia”.
Di qui un’interrogazione al sindaco Davide Cantù che nel giugno del 2024 ha vinto le elezioni alla guida di una lista civica
“Attendo la risposta del Sindaco, tuttavia, è certo che siamo di fronte a un palese, voluto e reiterato atto di negazione della memoria storica, per il quale non vi è nessuna giustificazione. I simboli sono sostanza, le bandiere sono identità” aggiunge Francesca Losi.

Al di là della riposta del primo cittadino sarebbe poi curioso sapere, ma qui siamo nel campo delle mere ipotesi, come l’avrebbero presa un Berchet, o tutti coloro che videro in quel giuramento un avvenire da ‘liberi in libero suol’ patendo le carceri austriache ….