Quando la musica incontra la poesia, e l’arte si fonde con il paesaggio, nasce qualcosa di raro. È ciò che è accaduto sabato 24 maggio a Veduggio con Colzano (MB), nel suggestivo Parco della Biblioteca “Cesare Pavese”, durante quello che possiamo definire l’“Aperitivo della Notte Bianca”: un preludio incantato all’intera serata di festa, promosso come Assessorato alla Cultura e Commissione Cultura e Biblioteca. A regalare al pubblico un momento di autentica magia è stata Rossana Monico, arpista e polistrumentista milanese, dal cuore celtico, da anni protagonista della scena musicale celtica e folk che ha saputo fondere musica, parole e natura nel Parco della Biblioteca “Cesare Pavese” a Veduggio con Colzano. Le sue note dolci e sognanti, scandite dal suono inconfondibile dell’arpa celtica, hanno avvolto il parco in un’atmosfera rarefatta, dove la natura ha fatto da quinta silenziosa e complice.
Durante il concerto, Rossana ha eseguito celebri melodie della tradizione irlandese come Eleanor Plunkett e Planxty Irwin, insieme a brani arrangiati da lei stessa, dimostrando sensibilità e maestria. Rossana Monico, nasce a Milano, coltiva sin da giovane la passione per la musica celtica e l’Heavy Metal, iniziando nel 2000 lo studio dell’arpa alla Civica Scuola di Musica di Cesano Boscone. Consegue nel 2011 il diploma di Laurea in Fagotto presso il Conservatorio G. Verdi di Milano e suona con varie orchestre locali. Parallelamente approfondisce l’arpa celtica partecipando a masterclass in Italia e all’estero, collaborando con musicisti e gruppi come la Celtic Harp Orchestra di Como e il Green Circle Ensemble, e pubblicando diversi album, fra cui il suo primo lavoro solista “Irish Legend” nel 2018. È fondatrice e direttrice artistica dell’Associazione Culturale Musicale Green Circle e continua a promuovere la musica celtica sul territorio lombardo. Ad arricchire l’esperienza, la poetessa albiatese Carla Dell’Orto, voce limpida e intensa, ha intrecciato i propri versi con le armonie musicali, in un dialogo artistico profondo ed emozionante. Non solo musica e parole: il percorso visivo dell’artista Monica Cambria, con la sua mostra personale allestita lungo i viali del parco, ha completato un trittico sensoriale che ha incantato i presenti.
Monica Cambria, pittrice originaria di Menaggio, è già nota a Veduggio grazie alla sua partecipazione alla mostra permanente “Il Ritorno di Segantini a Veduggio”, in cui ha scelto come soggetto principale del suo quadro le mucche, tema ricorrente nelle opere di Segantini. Per la Notte Bianca ha presentato una selezione di opere ispirate ai paesaggi lacustri, tra cui Pescarenico e scorci del lago di Pusiano, temi a lei molto cari e legati alla sua terra natale, capaci di evocare atmosfere intime e suggestive. Per i più giovani e le famiglie, all’interno della biblioteca comunale, spazio a giochi di ruolo letterari e postazioni ludiche, a sottolineare il valore culturale e comunitario dell’iniziativa.
Aprire la Notte Bianca con un momento dedicato alla musica, alla poesia e all’arte visiva è stato un modo per ricordare quanto l’esperienza estetica possa ancora toccare profondamente chi ascolta, guarda, sente. Quando queste forme si intrecciano in un luogo raccolto, immerso nella natura, nasce uno spazio diverso, capace di accogliere emozioni autentiche. La musica celtica, con il suo ritmo antico e la sua forza evocativa, ha saputo parlare al paesaggio e alle persone, restituendo una dimensione di ascolto intimo e consapevole.
Ci sono scorci della nostra terra, con i suoi prati verdi, che per bellezza richiamano l’Irlanda: riscoprirli attraverso suoni antichi e immagini poetiche crea un legame nuovo con ciò che ci circonda. Anche eventi più intimi, lontani dalla frenesia, riescono a generare bellezza, emozione e partecipazione autentica. E in quella semplicità si ritrova spesso il senso più profondo del fare cultura.
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