Alpenfest 2025, due giorni tra tradizione, gusto e musica

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di Matteo Rigamonti

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Si è appena concluso Alpenfest 2025, la festa della transumanza che tra sabato 27 e domenica 28 settembre ha trasformato Livigno e Trepalle in un grande palcoscenico alpino. Due giorni intensi, che hanno unito tradizione e spettacolo, con un entusiasmo palpabile sia tra chi vi ha lavorato sia tra i tanti partecipanti.

La sfilata del bestiame con il relativo concorso per incoronare i capi migliori è stata senza dubbio uno dei momenti più suggestivi: un evento sentito, curato nei dettagli e dal forte valore identitario. Tra campanacci decorati e costumi tipici si respirava l’autenticità di una fiera zootecnica vera, resa ancora più speciale dalla presenza dei gazebo dedicati alla vendita di prodotti tipici, che hanno dato modo ai visitatori di scoprire e apprezzare le eccellenze del territorio. L’atmosfera era rustica, genuina, di quelle che fanno capire che non si tratta di una semplice rievocazione, ma di una tradizione viva.

In serata, sotto il tendone allestito con grande cura, l’atteso concerto gratuito di Davide Van de Sfroos è stato un regalo per tutti. La formula ha funzionato: da una parte la possibilità di cenare comodamente ai tavoli con piatti caratteristici, dall’altra la libertà di alzarsi, spostarsi verso il palco, vivere lo show da vicino, con una birra in mano o chiacchierando con gli amici. Un momento di comunità autentica, capace di unire pubblico locale e ospiti, giovani e famiglie.

La giornata di domenica a Trepalle ha confermato lo spirito della manifestazione, con la sfilata dal Presot al passo Eira, il pranzo conviviale della Gioventù di Trepalle e le prove di abilità contadina, dalle gare di mungitura ai percorsi con la carriola. Qui l’atmosfera era ancora più familiare a dimostrazione che il mix tra autenticità e organizzazione è possibile.

Nel complesso Alpenfest 2025 è stata un’esperienza straordinaria, che ha saputo coinvolgere migliaia di persone offrendo un’immersione totale nella cultura alpina. Manifestazioni di questa portata non nascono per caso: sono il frutto di un lavoro corale, reso possibile anche grazie al modello delle società in house come l’APT di Livigno. Una soluzione intelligente, che permette ai Comuni con una forte vocazione turistica di organizzare eventi complessi senza rinunciare alla qualità e alla sostenibilità. Un modello che meriterebbe di essere adottato più diffusamente, perché dimostra come amministrazioni e comunità possano collaborare in modo virtuoso per valorizzare il territorio.

Alpenfest lascia quindi un segno forte: non solo una festa ben riuscita, ma anche la prova che le tradizioni, se raccontate con cura e vissute con passione, possono ancora unire, emozionare e guardare al futuro.

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