di Massimo Iaretti

E’ proprio vero che ‘l’appetito vien mangiando’: ‘I figli di Mirian’ il libro di Danilo Narduzzi ha preso le mosse da una ricerca genealogica sulla famiglia dell’autore ed è diventato invece un romanzo di 63 capitoli , fatto però di storia vera, giunto frutto di quattro anni di ricerca, scrittura e revisione. “Man mano che facevo ricerca negli archivi ho incontrato tanti fatti reali, vissuti, quasi che volevano venire raccontati e riprendere vita’ dice Narduzzi.

La sua è una storia vista con gli occhi delle famiglie che l’hanno vissuta che, a loro volta, vedevano passare la storia del Friuli in un lungo arco di tempo che pare da Ser Mainarduccio da Sacco, popolano benestante dall’origine incerta e misteriosa. E Mirian non è una persona, come si potrebbe pensare a prima vista, ma un luogo, l’ampia distesa di terra chiamata Prato in Balle di Mirian, fertile pianura ai piedi del Colle di San Daniele, nell’antico e glorioso Patriarcato di Aquileia, Patria avita del Friuli. In 63 capitoli, dunque, si dipana questa saga friulana, dal Medioevo sino al 2010, e vede passare veramente di tutto , compreso Napoleone, l’avventura nell’inverno russo del 1812, le battaglie della seconda guerra di Indipendenza, da Magenta, a Palestro, a Solferino e San Martino combattute in un esercito asburgico fatto di soldati lombardi, veneti, friulani e non soltanto ausstriaci. E poi ci sono le vincende successiva all’Unità d’Italia, l’emigrazione nelle Americhe, dove viene raccontato il lavoro dei migranti nelle miniere o nelle fabbriche di Detroit per la costruzione delle auto. E, in tempi più vicini ai giorni odierni ci sono le vicende della seconda guerra mondiale o episodi come Seveso. In tutta questa lunga ‘cavalcata’ attraverso i secoli, come detto passa la storia del Friuli, ma la storia vista con gli occhi delle persone ‘normali’ che l’avevano vissuta sulla loro pelle, non tanto quella dei potenti.

L’autore, Danilo Narduzzi è nato nel 1963 a Pordenone, dove risiede. Laureato in Storia alla Ca’ Foscari di Venezia è docente di lettere, italiano e storia, al Kenneddy di Pordenone.
Nella stesura il testo è scritto in larghissima parte in italiano ma non mancano parti in lingua friulana e inglese, ed è reperibile in tutte le piattaforme on line e nelle librerie.
E’ edito per i tipi di In.edit Edizioni di Castel San Pietro Terme (Bologna).
Verrà presentato giovedì 10 aprile alle ore 18 nello Studio Celiberti in via Fabio di Maniago 15/3 a Udine , alla presenza di Franco Iacop, presidente dell’Ente Friuli nel mondo e di Francesco Rodaro, presidente dell’Associazione Genealogica del Friuli Venezia Giulia. A fare da moderatore ci sarà Paolo Mosanghini, vicedirettore de Il Messaggero Veneto.
