di Francesca Losi * e Lucas Casati **

Le Alpi sono la rappresentazione concreta della nostra formazione, sostanza di una dottrina
naturale nordica e radice della nostra civiltà.
Il Nord non è solo un punto cardinale, per noi significa appartenenza, identità, cultura, storia.
Le Alpi rappresentano diversità ed unità di comunità volontarie alpine.
Il Sole delle Alpi ne è un emblema specifico.
Un antico simbolo, molto diffuso nelle aree celtiche, specialmente lungo l’arco alpino.
Il Sole delle Alpi rappresenta la vita, la luce, la ruota dell’esistenza, ed è simbolo solare.
Raffigura il fiore, la vita che rinasce dopo l’inverno, crescendo e resistendo anche nelle
condizioni più estreme.
È un simbolo popolare ed esprime profondi legami tra i Popoli alpini e nordici.
Molti vedono le Alpi come una barriera, un muro, invece sono un collegamento, un legame
fra i popoli alpini.
Le Alpi rappresentano cooperazione e coesione territoriale, rispettando e difendendo le varie
minoranze linguistiche, culturali e religiose: la comunità religiosa dei Valdesi, la comunità
culturale Mochena di origine bavarese, la Comunità Walser; vengono parlate molteplici
lingue quali l’occitano, il franco provenzale, il ladino, il romancio solo nei Grigioni, il friulano,
il francese, lo sloveno, il croato, le lingue germaniche.
La zona alpina ha una sua vocazione MITTELEUROPEA (centro Europa): la Macroregione
Alpina sarebbe la rappresentanza delle comunità territoriali, un aggregazione di territori per
cultura, usi e costumi, tradizioni, stile di vita, lingue locali.
La macroregione è un’unione di regioni simili per economia, società, cultura, stile di vita e
visione del futuro.
Macrocomunità territoriali le quali devono avere il diritto d’essere libere ed autonome e non
soggiogate ed oppresse da sistemi governativi e centralisti dei palazzi romani e di Bruxelles,
a loro volta espressione di poteri burocratici, tecnocratici, finanziari e lobbisti: essi detengono
il potere tramite imposizioni, uso della paura e della forza, e non rispettano la dignità dei
popoli alpini.
I territori alpini devono essere gestiti da soggetti locali e non da personale imposto dagli stati
centrali i quali non conoscono il territorio ed il tessuto sociale e culturale alpino.
Le Alpi sono create da “Comunità autonome, composte da uomini liberi con rapporti di
mutua collaborazione”.
Nessuna forza politica del Nord porta avanti queste istanze.
Il Partito Popolare del Nord, con associazioni alpine e delle vallate, è a disposizione per far
sentire nuovamente la voce delle Comunità delle Alpi.
Siamo a conoscenza delle caratteristiche dei territori alpini, non li chiamiamo territori
svantaggiati perché sono ricchi di particolarità uniche nel loro genere: un patrimonio di
biodiversità delle Alpi flora e fauna.
Vi sono degli aspetti da rafforzare ed incrementare come:
– Incentivare i prodotti montani a Km zero tramite mercati locali creando quel legame
prodotto e territorio.
– Promuovere e rafforzare settori come la gastronomia locale, agricoltura, turismo,
sport, risorse idriche.
– Valorizzare il territorio tramite eventi culturali, festival musicali, sagre partecipare ad
eventi internazionali fiere e convegni
– Dare maggiori diritti alle minoranze alpine per un’autonomia culturale, linguistica e
religiosa
– attrarre investimenti
Vi sono dei costi per quanto riguarda la manutenzione del territorio alpino:
– manutenzione infrastrutture strade, sentieri
– manutenzione causa eventi climatici neve
– opere idriche
– economia forestale
– opere antivalanga
– soccorso alpino e mezzi (elicotteri, ambulanze, cani, esperti soccorso alpino)
Abbiamo anche delle criticità nelle Alpi, dove gli enti governativi dovrebbero realmente e non
solo in via teorica dare delle risposte concrete:
– limitazione nella coltivazione: alcuni terreni sono poco produttivi o non idonei per
determinate colture, alpeggi, pendii.
– Difficoltà nei collegamenti viabilità, trasporti mezzi a ruota ed energia
– Condizioni ambientali e climatiche avverse es altitudine
– Pressione fiscale
– costo benzina
– Attuare delle Politiche sociali ed economiche a favore dei cittadini
– Disoccupazione
– Lavori stagionali
– Valori beni immobili case, terreni
– Fornitura di beni e servizi (Internet, gas, acqua ecc…)
– Sostegno al reddito per agricoltori ed allevatori i quali tutelano il territorio rurale
– Attrarre nuovi investimenti per il mondo alpino
– Centri sanitari agevoli adiacenti le zone montane ed in valle, personale medico
– Scuole
– Spopolamento di interi paesi e borghi alpini, causa zone poco attrattive sotto
l’aspetto lavorativo.
Proposte:
– Proporre Zona Alpina come zona franca per attrarre turisti ed investitori
– Spostare sedi di aziende informatiche e tecnologiche
– Spostare poli universitari in aree montane: facoltà di agraria, veterinaria, turismo,
geologia, scienze naturali, gastronomia, biologia, ripopolando e rivitalizzando i borghi
abbandonati.
– creare dei patti di solidarietà fra territori alpini di reciproco scambio ed aiuto
– Autogoverno dei territori alpini
Dobbiamo insistere in ambito politico locale ed europeo nel far sentire la voce delle Alpi e
che qualcuno rappresenti gli stessi territori.
Il Partito Popolare del Nord è in prima linea e raccoglie questa sfida, per difendere e
rappresentare i territori alpini.
La differenza sostanziale tra i popoli alpini e le istituzioni governative è semplice:
Le Alpi noi le custodiamo, essendo il nostro territorio, un patrimonio ed humus culturale, il
nostro sapere millenario, le nostre antiche radici: STORIA – CULTURA – TRADIZIONI –
PAESAGGIO – NATURA da proteggere, rispettare e valorizzare.
*Vice segretario federale Partito Popolare del Nord
** Responsabile Federale del Tesseramento PPN